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al testo di Massimo Fazzari
Piramidi
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PIRAMIDI sprofondano nel deserto. Svaniscono lentamente all’orizzonte, pietre ciclopiche slanciate con le punte verso il cielo, speranze di umanità passate, nostalgie di umanità moderne. Spazio e Tempo sembrano fermarsi ad un confine celebrando il sogno e l’illusione che invece affondano pian piano lasciando il loro messaggio vago e forse vano... Torri di Babele e ziqqurat primordiali non servono di fronte alle razze divise e ad epopee di morte, neanche più eroica. Orlando non cerca più la luna, la sua guerra è finita da un pezzo ma il capello bianco ed il suo rifugio sul cavallo di ferro nelle nuvole del Sud Africa si slanciano inutilmente alla ricerca di eguaglianza, fratellanza e chissà cos’altro. Filistei e Nuovi Giudei in terre altrui, pur se la cultura li fa giganti, sparano e coltivano per i loro figli, mentre altri salvano la terra deserta per altri figli: Sulle montagne si cerca ciò che il danaro porta lontano e fra mani di pastori giudici, si effettuano processi alle regole sociali. Mari e Montagne si lamentano, mentre Piramidi sprofondano nel Deserto il Mar Rosso si apre e non passa nessuno, perché non c’è più nessuno da salvare, la pietà concede tanto ancora ma proprio lei si condanna di più. Spazi deserti rimarranno ad aspettare qualcun altro che con le sue pietre costruisca nuove Piramidi colossali per poter celare e poter aspettare di risorgere ancora ed ancora regnare.
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Lorenzo Mullon
- 08/02/2015 13:38:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
linevitabile avventura degli esseri umani alla scoperta del dolore e poi, magari tra fuoco e fiamme si scopre il registro che manda in tilt lo sprofondamento della piramide e si ritorna a galla delle sofferenze in un mare di gioia inaspettata come Guillaume
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Laura Costantini
- 08/02/2015 12:59:00
[ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]
Siamo " nani sulle spalle di giganti" riposti in grandi magazzini a cielo aperto! Complimenti.
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